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Elezioni suppletive svolte l’8 marzo 2020

L’8 marzo si sono svolte anche in Umbria le elezioni suppletive per un posto vacante al Senato. E’ la terza ed ultima elezione per il Senato che si è svolta nel giro di un mese e mezzo.  Le elezioni si sono svolte a Napoli, a Roma ed in Umbria.

In questo caso ha vinto Valeria Alessandrini candidata del centro destra con il 53 % delle preferenze.

Seconda Maria Elisabetta Mascio del sedicente centro sinistra con il 38 %, mentre terzo il candidato di M5S Roberto Alcidi con il 7,49 % . Ultima Armida Gargani con una lista civica e lo 0,74 %.

Vota meno del 15% degli aventi diritto

Nessuno strombazzamento mediatico c’è stato stavolta per il semplice motivo che due anni fa votò quasi il 78 % degli aventi diritto, stavolta il solito 14,51 %. La gente ha semplicemente rifiutato questa classe politica.

Il centro destra ha aumentato i consensi del 16 % ma ha visto calare i suoi voti di oltre il 70%.

Il raggruppamento di centro sinistra ha aumentato i consensi dell’11 %, ma i suoi voti sono diminuiti di oltre l’80%.

Quasi sparito il M5S, che perde quasi il 20% dei consensi, vedendo diminuire, i voti di oltre l’80%.

Nessuna differenza nei programmi politici

Di fatto abbiamo visto anche qui un copione che era di una proposta “amministrativa” più che “elettorale”. Hanno rispettato tutti i candidati anche qui le disposizioni delle rispettive “scuderie” e del “marketing politico”. Di fatto sono andati a votare per “poltronissima” anche qui. In Italia la democrazia, fatta di sezioni, di partecipazione popolare e costruzione di programmi e di scelta territoriale dei candidati è stata “ammazzata” da tutti questi soloni della “poltrona”, per poi offrirsi alle lobby di maggiore interesse.

Il resto sono chiacchiere, i programmi tutti eguali, omologati al dio denaro del liberismo, senza visione politica della società, e con società di consulenza dei partiti italiani, che funzionano per ogni loro necessità.

Insomma alla politica devono partecipare tutti ma solo per votare. Anche per questo vogliamo almeno una Macroregione Meridionale che tuteli valori, identità, tradizioni ed interessi delle nostre terre, con soggetti politici solo territoriali, come già avviene altrove in Europa.

Alessandro Citarella