roberto gualtieri
Suppletive per un posto al Parlamento a Roma: vince Roberto Gualtieri del PD ma non vota quasi nessuno.

Si sono tenute a Roma Centro le elezioni suppletive per la poltrona lasciata libera da Paolo Gentiloni, del PD, chiamato a fare il Commissario a Bruxelles. Ha vinto Roberto Gualtieri, attualmente Ministro dell’Economia che adesso diventa anche parlamentare, e che è sempre del PD.

La gente non va a votare

Anche a Roma la gente ha scelto di boicottare una politica che evidentemente non li rappresenta, ed al voto sono andati in pochissimi. Nel 2018 erano il 73,77%, adesso dopo due anni il 17,66%. Hanno votato in 32.880 persone su 186.234. Come a Napoli al voto pare che siano andati solo i convinti e quelli che hanno diretto interesse nella ventina circa di partiti e nelle associazioni a loro collegate. Questo sistema, fatta sparire la partecipazione alla scelta dei rappresentanti e dei programmi, vuole solo i voti ed il consenso, per il resto di democratico vuole solo il voto.

roberto gualtieri

La Coalizione di centro-sinistra vince

La coalizione di Roberto Gualtieri, sedicente di centro-sinistra, raccoglie oltre il 62 % delle preferenze. Maurizio Leo del cosiddetto centro-destra è secondo con il 26% dei voti.  In terza posizione,  Rossella Rendina del M5S con il 4,3% dei voti. Seguono Marco Rizzo del PCI con il 2,6% (855 voti), Cantitaro di Potere al Popolo con il 2,4% (785 voti), seguono l’ex parlamentare Adinolfi con 400 voti e Lezza con 300 voti.

Gualtieri incrementa del 20% la percentuale delle preferenze ma perde il 60% dei voti!  Il Centrodestra prende oltre 4 volte meno dei votanti rispetto al 2018.
Crolla il M5S, che passa dal 16,79% al 4,3%, diminuendo di oltre 12 volte in numero dei votanti, da quasi 20.000 a circa 1400.
Altri restano stabili e comunque raccolgono meno di 900 voti nel migliore dei casi (il PCI).

Il Movimento 5 Stelle crolla

A parte il rifiuto per questo quadro politico che oramai si rappresenta da solo e fa gli interessi degli investitori, soprattutto esteri, lasciando in “amministrazione controllata” dalle banche gli interessi delle persone che vivono in Italia, il dato è che ancora una volta il M5S perde in modo catastrofico i consensi che pare si spostino verso il PD. Danno e beffa assieme. Ovviamente parliamo di numeri scarsi perché la gran parte non vota più gli uni o gli altri. Il sistema paese oggi non ha una guida e il cittadino medio risponde alla pari, cioè non crede e tiene a distanza un parlamento di “amministratori” piuttosto che di “politici”.

–Alessandro Citarella

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