Autonomia Differenziata

Quarantacinque senatori eletti nel Sud hanno votato a favore dell’Autonomia Differenziata proposta dal ministro leghista Roberto Calderoli.  Il Senato ha approvato il 23 gennaio 2024, in prima lettura, il Disegno di Legge (DDL) Calderoli con 110 voti favorevoli, 64 contrari e 30 astenuti.  Praticamente, senza i voti dei 45 “traditori”, come li ha definiti il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, il DDL non sarebbe passato al Senato.

L’iter parlamentare

L’iter parlamentare prevede che il DDL vada alla Camera, dove sarà discussa, e, se ci saranno modifiche, tornerà al Senato.  Solo quando il DDL conterrà un testo identico, approvato da entrambe le camere parlamentari, potrà essere sottoposto alla firma del Presidente della Repubblica per la sua approvazione.

La denuncia di Vincenzo De Luca

Diversi esponenti politici meridionali dei partiti in opposizione al Governo Meloni hanno preso posizione contro la decisione del Senato. Tra questi, Vincenzo De Luca è in prima fila. Il governatore della Campania denuncia che “Il Fondo di perequazione per il Sud è stato prosciugato. I Fondi Sviluppo e Coesione sono bloccati al Sud e operativi al Nord. La campagna di mistificazione sulle risorse reali trasferite al Sud e sull’efficienza amministrativa del Mezzogiorno continua in maniera vergognosa per nascondere dietro dati falsi la secessione di fatto”.

Nel corso della conferenza stampa del 25 gennaio 2024, De Luca ha annunciato che si adopererà per una mobilitazione straordinaria contro “le evidenti contraddizioni” di un testo che si fonda su una doppia “operazione truffa basata sulla mancata copertura finanziaria della legge e sul fatto che mentre rinvia i LEP (livelli essenziali delle prestazioni) di due anni consente di partire da subito con l’autonomia differenziata in questo modo bruciando 9 miliardi di risorse pubbliche destinate al Sud”.

Il comportamento del Ministro Raffaele Fitto

Nel breve video che segue, De Luca sintetizza la sua opinione sia sull’Autonomia Differenziata, sia sulla politica anti-meridionale portata avanti dal ministro per il Sud Raffaele Fitto.

Prima la Consulta e poi il Referendum Abrogativo

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, propone un referendum abrogativo, così come il costituzionalista e professore emerito Massimo Villone.  In un’intervista pubblicata su “Il Fatto Quotidiano” in 25 gennaio 2024, Villone spiega che “va capita la disponibilità delle Regioni a sollevare ricorso in via principale alla Consulta una volta che il testo sarà approvato e stesso discorso vale per le intese che dovessero essere approvate. Poi c’è la partita dei conflitti di attribuzione sempre davanti alla Corte per la parte dell’attuazione amministrativa. E in ultima analisi c’è la strada del referendum che rende necessario raccogliere 500 mila firme: una strada praticabile solo se ci sarà una grande mobilitazione democratica.”

Fare squadra contro l’autonomia differenziata

Rilanciamo il video pubblicato su Facebook dal giornalista e capo servizio de “Il Mattino”, Marco Esposito, dove spiega i contenuti fondamentali del DDL Calderoli chiedendo ai meridionali di informarsi e fare squadra per difendere il territorio.

Invitiamo i cittadini ad informarsi sull’Autonomia Differenziata e a partecipare a tutte le iniziative per creare una “grande mobilitazione democratica” come chiede il prof. Villone e come auspicato nel nostro articolo pubblicato il 24 febbraio 2023 intitolato “Contro l’autonomia differenziata: creare un vasto fronte sociale e politico“.

 

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