Mara Carfagna Piroutte

Secondo Mara Carfagna meritiamo di meno perché siamo degli incapaci

Ho letto recentemente un articolo pubblicato su LaCnews24.it, “Recovery, il ministro Carfagna: «82 miliardi pochi? Sono quelli che il Sud può riuscire a spendere»” . Nell’articolo, l’attuale ministro del Sud Mara Carfagna fa delle affermazioni che hanno stimolato il mio senso critico in merito alla ripartizione dei fondi europei assegnati all’Italia dal Next Generation EU e alla relativa suddivisione degli stessi tra Centro Nord e Sud Italia.

Ricordo che l’Italia ha avuto la maggior parte dei 750 miliardi stanziati per l’intera Europa perché si è “fatta forte” 😊, permettetemi un sorriso, della debolezza socioeconomica del Sud Italia in termini di reddito pro capite e disoccupazione.

Ma una volta vistosi riconoscere la più importante fetta tra i Paesi UE, non la utilizzerà principalmente per sanare il divario esistente tra Nord e Sud del Paese. Per sua stessa ammissione, al Sud arriveranno circa il 40% dei mezzi stanziati.

La motivazione è la seguente

Per quanto riguarda gli 82 miliardi di euro del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza, n.d.r.) abbiamo fatto una scelta di concretezza. Abbiamo cioè deciso di destinare al Sud quella quota che il Sud riteniamo possa effettivamente spendere e assorbire nel giro di cinque anni.

Quale logica? Quali motivi?

Qui la ministra non si rende conto che non basta più dire “abbiamo ritenuto”. È necessario dimostrare quale percorso di analisi sia stato fatto per raggiungere questa decisione. Questo perché ci sono persone, al Sud, in grado di comprendere questo percorso e magari poterlo correggere nel caso ce ne fosse bisogno. Questo ovviamente nel pieno interesse delle regioni meridionali.

Lo stesso sottotitolo dell’articolo così recita “L’esponente del Governo rigetta le critiche e rivendica le logiche che hanno determinato la ripartizione.” Rivendica le logiche? Senza spiegarle? Ma questo modo di fare non può più essere accettato. Se io rivendico l’applicazione di una logica la spiego nei dettagli… Magari qualcuno mi dice che la stessa può essere migliorata.

Poi continua:

I fondi del Pnrr sono sottoposti a regole molto stringenti, molto severe e molto rigorose. L’Europa condiziona l’erogazione delle risorse alla verifica di un cronoprogramma molto dettagliato e molto stringente e anche all’attuazione di determinate riforme su cui siamo al lavoro a cominciare dalla riforma sulle semplificazioni, per continuare con quella che riguarderà la pubblica amministrazione e quella che riguarderà la giustizia e la concorrenza.

Ridere o piangere?

Il senso di ilarità continua a possedermi, ma come? Questi criteri richiesti dall’Europa avrebbero dovuto essere applicati già in passato. In teoria le cose che funzionano dovrebbero essere fatte rispettando queste fasi in qualsiasi progetto che poi diventasse esecutivo. Mi convinco sempre di più che entrare in Europa sia stata una grande opportunità in quanto il Paese non riesce a produrre da solo quelle professionalità in grado di far rispettare questi principi, che, consentitemi il fastidio, dispiace etichettarli come europei. Ma la Storia di questa Italia la conosciamo molto bene.

E’ ancora possibile firmare la petizione!

Concludendo vorrei segnalare alla Ministra Mara Carfagna che è stata dichiarata ricevibile dal Parlamento europeo la petizione 1482 del 2020, che presentai il 18 dicembre 2020. Nella stessa si richiede di rettificare la quota parte destinata al meridione dall’attuale 40% al doppio della percentuale rappresentata dalla popolazione del meridione rispetto a quella italiana. Se siamo il 34% del totale, ci devono spettare, se i mezzi stanziati sono straordinari così come lo sono quelli del fondo Next Generation EU, il doppio di tale percentuale e quindi il 68%.

La petizione prevede anche che la stessa percentuale dei fondi riconoscibili al Sud sia ripartita tra sovvenzioni 68% (fondo perduto) e prestiti 32%. Il 19 aprile 2021, giorno del mio compleanno, il Parlamento europeo l’ha dichiara ricevibile e sostenibile. Pertanto chiedo a chiunque voglia sostenerla di farlo online cliccando sul seguente link: Home | PETI | Commissioni | Parlamento Europeo (europa.eu) o compilando il modulo cartaceo scaricabile cliccando qui.

Il Parlamento europeo ha aperto una pratica richiedendo alla Commissione europea di fare una indagine preliminare. Sulla base di questa indagine la stessa istituzione parlamentare dovrà poi decidere se il Recovery Plan italiano debba essere ricalcolato.

Mara Carfagna ha letto questa lettera?

 

Un pensiero su “Mara Carfagna sui fondi al Sud: piroétta con scivolata”

I commenti sono chiusi.