Leggi razziali
Un passo avanti, ma ancora non basta

I meridionalisti prendono atto delle scuse che l’ultimo erede dei Savoia ha fatto, a nome anche di tutta la ex famiglia reale, alla comunità ebraica per le leggi razziali emanate con la firma di Vittorio Emanuele III nel 1938.  Emanuele Filiberto di Savoia tiene a precisare in una lettera inviata alla comunità ebraica “la sofferenza” del suo avo nell’apporre la firma sulla legge voluta dal governo fascista, fantoccio del nazismo hitleriano in Italia. Bene.

Chiedere scusa anche al Mezzogiorno

Sarebbe ora che questa famiglia si riunisse, magari in occasione della Santa Pasqua, per riflettere sulle stragi e la distruzione di cui i loro avi si sono macchiati a partire dal 1860. La distruzione dell’ex Regno delle Due Sicilie, con la depredazione delle sue risorse economiche ed umane.

Dovrebbero chiedere scusa per aver relegato le classi subalterne del Sud alla povertà assoluta, fomentando uno spietato latifondismo, creando i presupposti per l’emigrazione di massa.  Dovrebbero chiedere scusa per aver avviato una feroce politica di colonialismo nei confronti del Sud Italia che ancora oggi continua.

I Savoia hanno creato la Questione Meridionale

Dovrebbero chiedere scusa per avere dato vita, di fatto, alla cosiddetta “questione meridionale” che nemmeno la Repubblica è riuscita a risolvere. Una subalternità territoriale alimentata dagli stessi partiti che considerano i nostri popoli come una riserva di voti facili da ottenere con il patto consensuale con la Mafia. Un patto infernale nato proprio nel 1860 per preparare la strada al mercenario Garibaldi ed alla sua accozzaglia di finti volontari.

Vogliamo le scuse per tutti i meridionali mandati a morire sul Piave per una guerra mondiale che non ci apparteneva, e che i Savoia hanno voluto solo per conquistare le popolazioni del Triveneto, che ancor oggi rivendicano autonomia da uno Stato visto come estraneo.

Unità nella verità e solo nella verità

Chiediamo loro le scuse per continuare una riflessione seria in tutta Italia sulle falsità del cosiddetto Risorgimento. Le verità che emergono dagli archivi non si possono nascondere. Così si potrà sanare una nazione lacerata dal razzismo alimentato dalle menzogne. Si aiuteranno le future generazioni  a crescere con una maggiore consapevolezza delle proprie origini, valorizzando la diversità, rispettando l’identità.  Filiberto ha fatto un passo in avanti sulle leggi razziali. Ora, per essere credibile, ne faccia uno sulla subordinazione e il massacro del Sud.

Sarebbe un’azione da veri nobili, una categoria di persone che, storicamente, non è mai stato presente in gran numero in Casa Savoia.

Di Meridem