25 aprile
Perché il 25 aprile?

Accogliamo con gioia anche noi la giornata del 25 Aprile poiché, pur essendo solo indicativa, vuole essere il momento di festa per la sparizione del regime fascista e dell’occupazione nazista in tutto lo stivale italico.

Il 25 Aprile del 1945, alle 8 del mattino il Comitato di Liberazione Nazionale (CNL)  dell’Alta Italia proclamò l’insurrezione generale di tutti i territori occupati dai tedeschi partendo da Milano. In realtà, già dall’agosto del 1944 era completata la liberazione anche del Centro Italia.

Restava quindi da liberare solo l’attuale Pianura Padana ed i paesi dei confini alpini.

Gli eventi che portano alla liberazione dell’Italia

Per evitare inutili polemiche abbiamo  aspettato la fine della giornata di festa per pubblicare la posizione politica dei Meridionalisti. Facciamo quindi la giusta cronaca degli eventi, anche questa volta falsati da un racconto storico oramai quasi ridicolo, che metterebbe il Nord al centro del mondo, anche nella storia della Liberazione.

Il 9 luglio del 1943, quindi 22 mesi prima del 25 Aprile 1945, i Canadesi sbarcarono a Pachino. Poco dopo andarono a Noto.  Il 22 luglio del 1943, le truppe americano liberarono Palermo. Purtroppo, gli americani portarono con se anche il il famigerato capo mafioso Lucky Luciano, liberato nel 1942, per uno scambio di favori fra Governo USA e Mafia. La  Sicilia, quindi, è la prima regione liberata dalla presenza delle truppe tedesche.

Matera e Napoli si liberano da sole

L’8 settembre 1943, il governo italiano gli alleati anglo-americani annunciano la firma dell’armistizio firmato il 3 settembre 1943 a Cassabile, in provincia di Siracusa.

Il 3 settembre 1943, gli anglo-americani invadono l’Italia continentale con i primi sbarchi in Calabria. Il 9 settembre 1943, sbarcano a Salerno. L’11 settembre le truppe britanniche liberano Brindisi, dove trovano Vittorio Emanuele e il maresciallo Badoglio.  Il 21 settembre 1943, una insurrezione popolare libera Matera dai nazisti.  Il 22 settembre i paracadutisti britannici entrano a Bari. Il 26 settembre iniziano le Quattro Giornate di Napoli, con la Capitale che si libera, da sola, il 30 settembre 1943.

25 apirle

Il Sud, alla data del 30 Settembre del 1943 era già stato liberato dalla presenza delle truppe tedesche, senza alcun contributo del Comitato di Liberazione Nazionale creato a Roma il 9 settembre 1943.

La distruzione del Sud

Facciamo solo alcune doverose ma necessarie note di storia politica. Mentre a Torino e Genova le maestranze erano in sciopero già dal 18 Aprile 1945, a Milano le fabbriche principali non avevano mai smesso di produrre per la Wermacht tedesca.

E’ interessante notare che sia i bombardamenti tedeschi sia quelli alleati nel Nord Italia risultarono assai più leggeri di quelli effettuati in altre zone d’Italia. Questo permise a molte fabbriche del Nord una “ripresa” quasi senza interruzione.

Al Sud andò assai peggio. Tra il 1940 ed il 1942, anglo-americani e tedeschi bombardarono i porti e le fabbriche di Taranto e Napoli in maniera massiccia e prolungata. Gli alleati bombardarono Napoli  a tappeto quasi tutti i giorni dal gennaio al settembre 1943. Bombardavano tutto: prima le industrie e le infrastrutture. Poi, gli obiettivi civili, incluso chiese e il centro storico.

25 aprile
Gigi Di Fiore racconta cosa ha subito il Sud durante la Liberazione.

Il 4 agosto del 1943, ben 400 fortezze volanti anglo-americane bombardarono la città radendo al suolo la Basilica di Santa Chiara. Il 6 Settembre 1943, ad armistizio già firmato, gli alleati effettuarono il bombardamento più lungo della guerra.

Ventiquattro giorni più tardi, Napoli si liberò comunque dai tedeschi, e da sola, dopo essere stata bombardata paradossalmente dagli “alleati”.  Successivamente, anche i tedeschi, bombardarono Napoli, nelle notti del 14 e 15 marzo del 1944, procurando la morte di oltre 300 civili, oltre che ulteriore distruzione.

 

L’inutile distruzione di Cassino e gli stupri dei marrocchini

Ricordiamo anche Cassino, dove fu scaricata una quantità di bombe e proiettili molte volte superiore a quanto un teatro di guerra richiedesse. Anche la storica Abbazia di Montecassino fu distrutta per motivi ancora oggi incomprensibili per molti analisti.

Nel frattempo gli “alleati” francesi permisero in Ciociaria alle truppe marocchine di stuprare, saccheggiare e ammazzare liberamente le donne e gli abitanti che incontravano. Questa vergogna è stata coperta e nascosta anche dai politici italiani per troppi anni.

Il Piano Marshall

Con il dopoguerra arriva il  famoso Piano Marshall. Bene, oggi sappiamo che quasi 90% delle risorse furono inviate al Centro-Nord. Al Sud solo briciole assieme a fame, prostituzione e il governo della Mafia. Così come dopo la consegna di Napoli alla Camorra da parte di Liborio Romano per conto del Re d’Italia nel 1860, il governo della “nuova” Italia consegna il Sud alla Mafia nella persona di Lucky Luciano.

Nuovo piano Marshall per il COVID-19?

E oggi, che si parla di un nuovo Piano Marshall per combattere la devastazione economica causata dal COVID-19, il Mezzogiorno rischia di essere ingannato ancora una volta.  In nome dell’Unità Nazionale, il governo vorrebbe  portare via i fondi europei destinati alle infrastrutture del Sud e sospendere la legge sulla corretta ed equa distribuzione della spesa statale. Insomma, in questo 25 aprile, Festa della Liberazione, forse il Mezzogiorno dovrebbe prendere seriamente in considerazione come liberarsi… Ma questo è un altro discorso…

–Alessandro Citarella