Il TAV come distrazione di massa

Le popolazioni del Sud sono distratte, forse artatamente, dalla questione del TAV nordico (il cosiddetto Treno Alta Velocità Lione-Torino).  A Sud, c’è chi protesta contro il TAV per motivi ideali come la difesa dell’ambiente e il rispetto delle comunità della Val di Susa. Purtroppo, le energie spese al Sud contro il TAV nordico non trovano un riscontro di pari intensità nella lotta per una ferrovia moderna nel Mezzogiorno. Anche nelle lotte politiche, indipendentemente dalle opinioni ideali, al Sud si finisce per dibattere l’agenda politica nordica, tralasciando gli interessi specifici dei nostri territori.

Piani europei per le infrastrutture

È necessario porre l’attenzione politica sull’attuazione dei piani europei già approvati per le infrastrutture al Sud, le cui esecuzioni sono in affanno. Per l’Europa, il Sud dovrebbe essere collegato al corridoio Scandinavo-Mediterraneo all’interno della rete di trasporto europea (TEN-T).  Dal valico del Brennero passando per Trento, Bologna, Firenze, e Roma, il corridoio ferroviario dovrebbe collegare i principali centri urbani del Sud al Nord Europa.  La direttrice Napoli-Bari, Messina-Catania-Palermo, l’ammodernamento della rete fra Napoli e Reggio Calabria, fanno parte di un sistema che dovrebbe collegare anche i porti del Mezzogiorno, creando moderne interconnessioni. Le reti TEN-T sono un insieme di infrastrutture lineari (ferroviarie, stradali e fluviali) e puntuali (nodi urbani, porti, interporti e aeroporti) considerate rilevanti a livello comunitario europeo.

 

Attuare i piani infrastrutturali al Sud

Non vorremmo che la distrazione causata dal TAV nordico permettesse ai politici di ritardare ulteriormente lo sviluppo delle reti ferroviarie del Sud.  Secondo Alessandro Citarella, segretario politico MERIDEM, “è fondamentale incalzare governo e autorità locali affinché quanto è stato già deciso dall’Europa vada avanti nel Sud in modo spedito e in linea con la legge”.  Per il segretario Meridem, “i ritardi decennali nel iniziare e completare lavori al Sud non possono essere addebitati alla geografia, ma alla mancanza di volontà politica”.  “Troppo spesso –per Citarella – si sono usano scuse come le difficoltà tecniche o, strumentalmente, le infiltrazioni malavitose, per ritardare o non dare inizio ai lavori infrastrutturali al Sud”.

TAV nordico - meglio la Napoli-Bari

Linea Napoli-Bari

Il comunicato stampa del 12 marzo 2019 di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), appartenente al Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, descrive un esempio positivo.  Il progetto della tratta Frasso Telesino – San Lorenzo Maggiore della linea Napoli – Bari ha conseguito la Certificazione ENVISION.  Si tratta del sistema indipendente di rating internazionale che calcola la sostenibilità delle opere sul loro intero ciclo di vita. Nessun altro progetto si è visto riconoscere tale importantissimo riconoscimento.  La tratta in questione rientra nell’itinerario Napoli-Bari il quale, a sua volta, è parte integrante del corridoio ferroviario europeo TEN-T Scandinavia-Mediterraneo.

Secondo il comunicato stampa,  il progetto è stato certificato perché prevede il riutilizzo e recupero della maggior parte dei materiali di scavo. Preserva la qualità paesaggistica ed ecologica dei luoghi attraverso interventi di riqualificazione.  Assicura elevati standard tecnico-qualitativi in fase realizzativa, minimizzando le interferenze con il territorio attraversato.

Se il progetto sarà implementato nella sua interezza prevederebbe, inoltre, stazioni e fermate dotate di avanzati sistemi di accessibilità. Dovrebbe addirittura garantire l’integrazione con i centri urbani attraversati dalla linea ferroviaria. La progettazione della linea Napoli-Bari integra al meglio l’inserimento nel contesto paesaggistico di ponti, viadotti e gallerie.  Il progetto è particolarmente attento all’aspetto idrogeologico cercando, infatti, soluzioni dirette a mitigare il più possibile l’impatto ambientale.

RFI ha previsto il raddoppio e la velocizzazione dell’attuale linea per incrementarne la capacità e quindi la frequenza dei treni, migliorando così l’accessibilità dell’intero territorio.

Mettere le infrastrutture al centro dell’attività meridionalista

Secondo Citarella, il meridionalismo dovrà mettere al centro dell’attività politica la lotta per creare e ammodernare le infrastrutture nel Sud. “Le nostre imprese non possono essere competitive senza una rete infrastrutturale moderna, – secondo Citarella – senza imprese che possono concorrere sul mercato globale, non c’è lavoro”.  I meridionalisti e la popolazione devono sostenere tutte le lotte per le infrastrutture al Sud, da quelle online a quelle in piazza.  Si devono sostenere le petizioni come quella lanciata oggi in rete che chiede un riequilibrio della spesa delle ferrovie italiane, più rispettosa del Sud, come le manifestazioni sindacali dei lavoratori portuali. Senza farci distrarre dal TAV nordico.

TAV Nordico
Manifestazione dei lavoratori portuali a Napoli – marzo 2019

Di Meridem