Napoli Orientale

Napoli Orientale: firmata la convenzione

Lo scorso 15 dicembre, il Sindaco Gaetano Manfredi aveva annunciato che prima dell’estate prossima sarebbero iniziati i lavori per la bonifica di Napoli Orientale.  Il 20 dicembre 2023, il Comune di Napoli e Sogesid S.p.A. hanno firmato una convenzione. La Sogesid è una società di ingegneria che appartiene al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La convenzione dovrebbe permettere l’inizio di 13 interventi per un importo complessivo superiore ai 35 milioni di euro.

Soddisfatto il Sindaco Manfredi.

Napoli Orientale Per il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, “si tratta di interventi strategici attesi da anni per rilanciare l’intera zona orientale della città.”  Secondo Manfredi, Napoli Orientale “sarà sempre più destinata allo sviluppo sociale e tecnologico in nome della tutela dell’ambiente e per il recupero dell’uso del litorale”.

Il sito della Sogesid riporta che “la Convenzione disciplina sotto il profilo procedurale, amministrativo e finanziario la modalità di esecuzione delle attività previste nel Nuovo Accordo di Programma “Per la definizione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle aree comprese nel Sito di Interesse Nazionale di Napoli Orientale”, sottoscritto l’8 giugno 2022 tra il Ministero della Transizione Ecologica (oggi Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), la Regione Campania, la Città Metropolitana di Napoli, il Comune di Napoli e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale.”

Secondo quanto stabilito, il Comune di Napoli giocherà un ruolo primario in 12 dei 13 interventi.  L’Autorità di Sistema Portuale Mar Tirreno centrale sarà a capo dell’intervento di ”Caratterizzazione dei fondali del Porto di Napoli”.

I tredici interventi per Napoli Orientale

Nel dettaglio, gli interventi previsti secondo quanto pubblicato sul sito della Sogesid sono:

-“Messa in sicurezza di emergenza e bonifica della falda del SIN Napoli Orientale e realizzazione prima fase attuativa”;

-“Caratterizzazione dei fondali del Porto di Napoli”;

-“Approfondimento, riguardo alla matrice suolo, dell’analisi di rischio di 9 aree pubbliche (Agenzia del demanio, Area abbandonata in via Galileo Ferraris, Capannoni industriali in via Murelle a Pazzigno, Capannoni industriali in via Pazzigno, Ex area industriale Cirio Eurolat, Impianto di depurazione di San Giovanni a Teduccio, Ufficio provinciale di Napoli (MCTC), Officina Comunale Brin, Via Pazzigno/Ponte dei Francesi (Officine e Depositi)) e delle Aree Residenziali Sociali ed Agricole (RSA)”;

-“Bonifica del sito Impianto di depurazione di San Giovanni a Teduccio”, la cui attuazione è prevista in capo al Comune di Napoli;

-“Indagini preliminari ed eventuale successiva caratterizzazione dei 283 siti, tra aree dismesse ed aree private, per i quali non è stata attivata alcuna procedura di caratterizzazione”;

-“Messa in sicurezza di emergenza e bonifica della falda del SIN Napoli Orientale e realizzazione della seconda e terza fase attuativa”, la cui attuazione è prevista in capo al Comune di Napoli;

-“Esecuzione del Piano di Caratterizzazione sito ex Corradini”, la cui attuazione è prevista in capo al Comune di Napoli;

-“Esecuzione AdR sito Impianto di depurazione di Napoli EST”, la cui attuazione è prevista in capo al Comune di Napoli;

-“Aggiornamento/redazione ed esecuzione Piano Indagini Preliminari sito Deposito ANM “Stella Polare”, la cui attuazione è prevista in capo al Comune di Napoli;

-“Verifica PdC ed eventuale aggiornamento alla luce della vigente normativa, redazione del PdB sito Area Retrostante Arenile di San Giovanni”;

-“Verifica bonifica in corso, eventuale aggiornamento della caratterizzazione/bonifica alla luce della normativa vigente sito Arenile San Giovanni; -“Verifica monitoraggio del soil gas sito ex I.C.M.”;

-“Predisposizione ed esecuzione Piano Indagini Preliminari sito Deposito A.S.I.A.”

Tenere alta la vigilanza

Fin troppo spesso abbiamo visto le buone intenzioni e le promesse svanire, ed i fondi prendere la via del Nord o del malaffare.

È nostro dovere vigilare su quanto accade; invitiamo la società civile, la buona politica, gli attivisti territoriali e i meridionalisti a tenere alta la vigilanza affinché i progetti si realizzino e non cadano nell’oblio delle opere incompiute.