In questo articolo Antonio Manfredonia immagina cosa succederebbe se al Nord gli immigrati andassero tutti via…

Immigrati: come sarebbe se al Nord vivessero solo i settentrionali?

Come sarebbe se al Nord vivessero solo i settentrionali? Ve lo siete mai chiesti, specialmente voi immigrati indesiderati? Sicuramente un milione di volte. Con il rammarico di non potervi riscattare tornandovene nelle vostre terre natie. Il sistema vuole che la manodopera segua la rotta sud-nord e non viceversa.

Questa ondata di odio verso chi dal Sud del mondo si trasferisce nei territori più a Nord, sembra alquanto paradossale.

Immigrati e PIL

Sapete quanto apportano gli immigrati alle economie degli imprenditori e alle finanze dei comuni? Sapete quanto contribuiscono al PIL dell’economia di consumo e manodopera, che altrimenti sarebbe carente in quei territori? Si reclamano risorse umane forestiere come il pane, ma si odiano le stesse quanto il veleno.

Due milioni di meridionali sono emigrati negli ultimi 15 anni

Negli ultimi quindici anni quasi due milioni di meridionali si sono spostati al Centro e Nord Italia. In sostanza, sono di più i meridionali che emigrano dal Sud per andare a lavorare o a studiare nel settentrione o all’estero, piuttosto che gli stranieri immigrati regolari che scelgono di vivere nelle regioni meridionali. “È un’emergenza le cui dimensioni superano il fenomeno dell’immigrazione”, dice Luca Bianchi, direttore dello Svimez (Associazione per lo sviluppo industriale del Mezzogiorno), in occasione dell’anticipazione del rapporto “L’economia e la società del Mezzogiorno“.

Il razzismo contro gli immigrati è in aumento

Allora perché se le cose sembrano andar così tanto bene per il Nord gli stessi cittadini di quell’area detestano il collega emigrato?

In questi ultimi anni stiamo assistendo a situazioni al limite del sopportabile, come può ben evincersi dai fatti di cronaca frequentemente riportati. Per questo, gli immigrati, di tutte le origini, si ribellano (giustamente) all’inaccettabile clima d’intolleranza da parte del padrone di casa.

Allora io vi chiedo ancora una volta: e se veramente andassimo tutti via?

“Cose dell’altro mondo”

Vi consiglio un simpatico film del 2011 di cui la trama fa assai riflettere: in “Cose dell’altro mondo”.

Mariso Golfetto è un industriale veneto razzista, con molti dipendenti extracomunitari, sia nella sua fabbrica sia come collaboratori domestici. Non è tutto: ha una relazione extraconiugale con una prostituta nigeriana. La figlia Laura, maestra elementare, con cui non parla da anni, ha, ad insaputa del padre, una storia con un dipendente di colore della fabbrica, dal quale aspetta un bambino. L’ex ragazzo di Laura, un poliziotto di nome Ariele, è geloso e tenta di riconquistarla. Anche lui è razzista, ma ha assunto una badante extracomunitaria per la madre.

Una sera va in onda in tv un discorso di Golfetto, che in maniera becera chiede che tutti gli extracomunitari tornino ai loro paesi, arrivando ad invocare “uno tsunami purificatore” nei loro confronti. Quella notte stessa, durante un violento temporale, tutti gli extracomunitari scompaiono nel nulla senza lasciare traccia.

Il resto lo lascio a voi per poter continuare a riflettere sull’importanza di attribuire a frasi o azioni, anche velatamente discriminatorie, il giusto peso e l’adeguata disapprovazione. È la stessa ignoranza razzista che dà prova che è falso credere che un popolo sia migliore di un altro.

di Antonio Manfredonia

 

Di Meridem