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Se il Principe Azzurro si impegna, Cenerentola avrà quello che le spetta!

Il Recovery Fund e le sue cifre

Il Recovery Fund prevede per l’Italia lo stanziamento di 209 Mld di euro suddiviso in 39% (82 Mld) a Fondo Perduto e 61% ( 127 Mld) in Prestiti. L’ammontare complessivo del Recovery Fund in Europa è di 750 Mld, 52% a fondo perduto (390 Mld) e 48% in Prestiti (360 Mld). Il danaro sarà reperito sui mercati mediante una emissione obbligazionaria garantita dall’Unione Europea. Gli importi saranno disponibili dal primo trimestre 2021.

Quanto prevede la UE per il Sud

Stando al  TG2 del 4 agosto 2020, ci sono 70 Mld complessivi disponibili per il Sud, ovvero il 33, 49% dei finanziamenti riconosciuti all’Italia.

Questo è in linea con quanto previsto dall’art. 7 bis del decreto legge 243 del 29 dicembre 2016, convertito in legge n° 18 con modifiche nel febbraio 2017. Questa legge regola la distribuzione delle risorse  dello Stato in base alla percentuale della popolazione residente nei territori meridionali dell’Italia (la nota “legge del  34% al Sud” ).

Ancora buio per i soldi a fondo perduto al Sud

Purtroppo ancora non siamo a conoscenza  della percentuale dei 70 Mld che sarà riconosciuta a fondo perduto e quale invece è la parte erogata in forma di prestito. Il ministro Provenzano parla della “guerra” che ha dovuto fare per far rispettare una legge dello Stato che esiste oramai inapplicata dal 2018 e pertanto produttiva di arretrati. Per il momento non si è ancora visto niente.

La Petizione sul 34% che ha svegliato la UE sul Sud

La Petizione 748/2015 (quella del 34% al Sud) è stata dichiarata ammissibile a Bruxelles il 17 marzo 2016. Questo ha consentito alla UE di considerare la Questione Meridionale come una Questione Italiana.  Alle popolazioni del Sud Italia va garantito  che le risorse  europee stanziate per il Mezzogiorno siano effettivamente impiegati nel territorio per il quale sono state concesse. Questo è nell’interesse dell’Italia.

La petizione del 34% ha fatto conoscere Cenerentola (il Sud Italia) al Principe Azzurro (L’Unione Europea) che ha formalizzato un impegno a sua tutela mediante la dichiarazione di ammissibilità. Da quel momento il Sud Italia ha un partner formidabile in grado di far recuperare quel divario tra Nord e Sud del Paese. L’inerzia esistente in questo senso affonda le sue radici nella genesi dello Stato italiano.

Il monitoraggio della UE sui fondi concessi per il Sud

Anche il Tg2  in un suo servizio ha alimentato le speranze che l’Europa monitori e faccia rispettare i flussi finanziari previsti per il Sud e li faccia arrivare (per davvero). Questo deve accadere  prima che le solite mani accaparratrici possano illegittimamente appropriarsene.

A che serviranno i fondi europei per il Sud

I fondi europei servono a finanziare investimenti in infrastrutture. Fra queste le ci sono le tre tratte ferroviarie ad “Alta Velocità”  di Napoli – Bari, Napoli – Reggio Calabria e la Messina – Catania – Palermo. Poi ci sono anche il Ponte sullo Stretto e la Fibra Ottica.  Questi investimenti sono necessari per recuperare il gap nelle comunicazioni che si sta man mano allargando rispetto ad altre aree del Paese.

 

–Giancarlo Chiari, membro della Segreteria dei Meridionalisti Democratici e  Responsabile Ufficio per lo Sviluppo e la Valorizzazione degli Iscritti (USVI)

Di Meridem