L'autonomismo si presente attraverso il meridionalismo a Napoli nel 2016Lista civica Meridionalista a Napoli nel 2016

L’autonomismo non è un concetto nuovo per il meridionalismo moderno. Infatti, i Meridionalisti già nelle  Comunali di Napoli nel 2016 portarono avanti l’autonomismo come elemento di distinzione dalle altre forze politiche, quelle nazionali.

Il 29 gennaio del 2016, i Meridionalisti furono i primi  a presentarsi pubblicamente per sostenere la rielezione di De Magistris a Sindaco di Napoli per il secondo mandato. Di seguito, si presentò a suo supporto un notevole numero di liste. La prima riunione di coordinamento delle liste fu presieduta da Raimondo Pasquino. Li presentammo la lista “Meridionalisti Napoli Capitale”,  proponendo Claudio De Magistris come Coordinatore delle attività. In quella occasione, presentammo lo slogan principale della nostra presenza elettorale: “siamo una forza politica autonomista“. Questo slogan fu successivamente ripreso anche sotto forma di enunciato del Consiglio comunale sancendo, nei limiti delle vigenti leggi del tempo, l’autonomia, in via di principio, della Città di Napoli.

Dal 2011 al 2016 i Meridionalisti aumentano di numero ma restano divisi

Nel 2011, forte della presenza di un buon numero di militanti, il Partito del Sud sostenne De Magistris alle elezioni trovando poco riscontro numerico.  Il Meridionalismo non era conosciuto ancora dai votanti.  Questo fino al 2016, quando, a seguito un forte attivismo sociale, le cose cambiarono, ma sorsero anche divergenze che fecero nascere diversi movimenti meridionalisti. Il meridionalismo suscitò interesse, ma anche divisioni. Queste divisioni tra i movimenti furono poi confermate alla prima riunione di coordinamento in vista delle elezioni di maggio 2016.

La nostra proposta unitaria fu respinta

Proponemmo una lista unica per le Comunali a Napoli del 2016, per sommare le forze e dare un segnale pubblico di unità di intenti e di volontà politica. Questo ci avrebbe permesso di ottenere il massimo da quella tornata elettorale anche in termini di visibilità e gradimento.

Purtroppo, in quella occasione “MO’ – Unione Mediterranea”, guidata da Marco Esposito,  tramite la sua portavoce Flavia Sorrentino dichiarò immediatamente che la loro lista era a posto e non avrebbe fatto nessuna lista unitaria.  Il Partito del Sud, attraverso la voce del segretario Andrea Balia, dichiarò che per la propria visione politica non avrebbe mai fatto una lista unitaria con nessuno.

Restammo quindi in tre formazioni differenti, portando simili tesi politiche, buttando nel disorientamento tanti possibili consensi.

Le differenze di risultato tra il 2011 ed il 2016

Nel 2011, la lista del solo Partito del Sud ottenne circa 1.200 voti, mentre le tre liste meridionaliste, pur separate, nel 2016 assommarono a quasi 7.000 voti, ma senza ottenere alcun consigliere. Se questi voti fossero stati accreditati ad un’unica lista, sarebbero stati eletti due o tre consiglieri.  Marco Esposito, che aveva ricoperto la carica di Assessore nella prima giunta de Magistris, ha lasciato Unione Mediterranea e la politica ufficiale. Flavia Sorrentino passò successivamente a DeMa (di De Magistris), poi a M5S ed attualmente con Europa Verde-Napoli Solidale. Nel frattempo Unione Mediterranea, forte di oltre 3.000 voti nel 2016, praticamente non esiste più.

Il Partito del Sud finì terzo tra le liste meridionaliste, con poco meno di 2.000 voti, ed il suo segretario Andrea Balia ha fatto parte della Commissione Toponomastica. Noi abbiamo realizzato quasi 2.000 voti, e poco tempo dopo, all’uscita dei dati contabili dei precedenti 5 anni di gestione amministrativa, soprattutto delle Municipalizzate, ci siamo distaccati dal progetto De Magistris.

Il Manifesto di Napoli Autonoma

L’autonomismo lanciato da noi Meridionalisti con forza durante la campagna elettorale del 2016 ha però fatto breccia nella idea di impostazione “meridionalista” della campagna elettorale. Il manifesto di Napoli Città Autonoma è rilevabile qui tra gli atti del Comune di Napoli :

Comune di Napoli – Manifesto di Autonomia della Città di Napoli

L’errore politico principale, tra i tanti commessi che hanno portato al termine della vita politica “nazionale” del pensiero “demagistriano”,  è stato quello di abbandonare il territorialismo autonomista per la solita visione “nazionale” della politica, evitando di abbracciare un progetto autonomista e territorialista vero e proprio.

La visione Autonomista, Ambientalista e Federalista Europea è vincente

L’autonomismo non è una affermazione di principio ma una presa d’atto della realtà. Ovunque in Europa, ed in qualche caso in Italia, i movimenti territorialisti hanno costruito nel tempo la loro affermazione. I loro consensi sono diventati strutturali e riconosciuti ovunque. I rapporti con i centralismi sono cambiati, a tutto vantaggio delle popolazioni che hanno creduto in questa visione delle loro terre, economie, lingue e tradizioni.

Il progetto di federarsi a livello transnazionale prosegue e procede, crescendo in qualità, quantità con proposte che salvaguardano l’identità  complessiva dei popoli. Infatti, le differenti identità ci accomunano nella ricerca di una comune libertà, fatta di scelte utili a tutti e in primis ai popoli. Quei nostri popoli che hanno sofferto e soffrono, con il centralismo, discriminazioni economiche, sociali e politiche.

Alessandro Citarella