1l 17 marzo

Oggi la cosiddetta Unità d’Italia compie 160 anni.

I meridionalisti, oggi, non vogliono cadere nella trappola delle litanie pro e contro il Risorgimento. I Meridionalisti preferiscono ricordare, oggi, un altro anniversario, che guarda al futuro del Meridione e non al suo passato.

Il 17 marzo 2016: una vittoria meridionalista in Europa

Ricorre, infatti, oggi il quinto anniversario dell’approvazione, da parte della Commissione per le Petizioni dell’Unione Europea, della petizione redatta da Roberto Longo, Giancarlo Chiari ed altri meridionalisti che contribuirono con l’apporto di documentazione utile.

Un evento epocale, quello accaduto il 17 marzo 2016, perché da allora, i Governi italiani che si sono succeduti sino ad oggi, hanno dovuto adottare dei provvedimenti, tra cui ricordiamo il fondamentale articolo 7-bis, comma 2, della Legge n. 18 del 27/02/2017, che regolamenta la ripartizione delle risorse nazionali per la spesa corrente in funzione della popolazione residente, cioè, nel caso del Sud, che rappresenta circa il 34% della popolazione, assegna l’ormai famoso 34%.

Le prime concrete applicazioni

Concretamente già si vedono i primi effetti, almeno in termini di disposizioni di legge; per esempio, la ripartizione fra le regioni della quota per il finanziamento delle spese correnti in ambito sanitario, per l’anno 2020, destinato agli interventi urgenti per il potenziamento del Servizio sanitario nazionale (D.M. 10 marzo 2020); ed anche la ripartizione tra le regioni della quota destinata al finanziamento di parte corrente degli oneri relativi al superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari (Delibera del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica 20/12/2019). Entrambi i provvedimenti ripartiscono le risorse sulla base della popolazione del territorio cui i fondi sono destinati.

Primi risultati concreti per l’affermazione del principio di uguaglianza previsto dall’art. 3 della Costituzione, di cui non beneficia solo il Sud, ma tutti i territori svantaggiati dalle politiche economiche che privilegiavano solo poche aree del territorio nazionale. Il Meridione è da 160 anni vittima di una economia rapace ed è relegato al ruolo di colonia interna.  Il Mezzogiorno vede, ovviamente, in questo cambiamento l’affermazione di un diritto e non la concessione di assistenza finalizzata al successo elettorale.

Guardare al futuro senza dimenticare il passato

Il percorso è ancora lungo e merita la nostra sorveglianza continua. E’ per difendersi da una classe politica del centro-nord ingorda e da una classe politica meridionale inetta o, peggio, asservita alle direzioni dei partiti centrali. I Meridionalisti si pongono a guardia del nostro futuro con poche chiacchiere con atti concreti. Per questa lotta concreta abbiamo bisogno dell’apporto dei tanti meridionali che credono che il futuro dei propri figli sia nel luogo dove sono nati.

Contattateci! Difendiamo insieme il nostro futuro, ma soprattutto quello dei nostri figli.

La nostra email è: info@meridionalisti.org

Di Meridem