de magistis

Dopo 10 anni di gestione amministrativa e pseudo-politica del Comune di Napoli, va in onda la tragedia: ” ‘o fallimento”. Scrittura e regia di De Magistris, produzione DeMa. Non ci interessano le nomine ed i cambi di assessori ma il risultato finale. Come si dice a Napoli, sono stati fatti “debiti con la bocca” e noi aggiungiamo … con i bilanci. E le Municipalizzate sono oramai pronte per il giudice fallimentare.

Il teatrino dei tira e molla sui bilanci per 10 anni

Siamo partiti con un moderato problema dei crediti da esigere e siamo finiti tra le città che lasciano per strada il più alto numero di quelli non riscossi. I bilanci ogni anno sono oggetto di prescrizioni, raccomandazioni e “respingimenti” da pare della Corte dei Conti. Siamo partiti con 200 milioni all’anno di spese straordinarie e si è continuato con questa cifra ogni anno. All’inizio dell’amministrazione di de Magistris c’erano 450 milioni di debiti; ora siamo ad almeno 4,1 miliardi. A fine della gestione probabilmente attorno ai 4,5 miliardi.

Bilanci salvati con voti posticci e Municipalizzate prossime al fallimento

Da anni i bilanci vengono approvati all’ultimo giorno in modo sofferto e risicato, e con tecniche fantasiose di trasferimenti dei debiti e dei patrimoni tra Comune ed Aziende Municipali. Risultato: dopo 10 anni di gestione il Comune è in una condizione di pre fallimento, con 2 miliardi di euro di debiti per se e con gli altri due spostati sulle Municipalizzate. Il buon Panini prima di andare via disse: “…tanto il Comune ha un patrimonio di 9 miliardi di euro”. Abbiamo avuto degli Unni a gestire il Comune di Napoli ed evitiamo di esprimerci per ora  sulla Città Metropolitana.

Salviamo Realfonzo e Troncone che avevano previsto questo sfascio

Riccardo Realfonzo, professore universitario, competente sui bilanci da assessore, ebbe subito uno scontro con de Magistris sulla impostazione dei bilanci. Incompreso, da uomo serio andò via. Fu tacciato di ogni cosa. Oggi la realtà è che ha avuto ragione. Aveva ragione su ogni cosa. L’Arch. Gaetano Troncone, stimato professionista, già assessore al patrimonio, è stato eletto con le proprie forze due volte. È stato critico, da grande esperto di urbanistica, e oggi si trova all’opposizione del tutto inascoltato. Ribadiamo che aveva ed ha ragione. Il patrimonio di Napoli è stato in mano a chi lo ha lasciato in balia degli eventi, senza una vera politica di indirizzo.

Ai cittadini i debiti ed ai calabresi un esempio di creazione dei debiti?

Oggi DeMa non esiste praticamente più. È un fantasma pseudo-politico senza capo ne coda e nemmeno i numeri per considerarlo un movimento politico. Il suo capo unico vuole scappare dalla Campania e provare a rifarsi una vita politica ed amministrativa in Calabria. Ci pensino bene i calabresi prima di portarselo a casa propria. È persona seria sotto il profilo della legalità e della correttezza burocratica, ma sotto l’aspetto gestionale ed amministrativo cosa ha fatto? A Napoli ha lasciato una montagna di debiti da pagare, e adesso vuole andarsene via. Da solo.

Alessandro Citarella – Segretario politico dei Meridionalisti