Il Sud deve tornare a essere un principale centro dell’innovazione scientifica e tecnologica.
La nostra visione:
Il Sud diventa il principale spazio di ricerca scientifica e di sviluppo tecnologico a livello europeo, garantendo la piena occupazione ai propri ricercatori e laureati, attraendo le migliori menti da altri centri.
Lo stato delle cose:
1. Il Sud, con l’emigrazione, perde ogni anno centinaia di ricercatori e laureati nelle materie scientifiche perché non sono sufficienti né le posizioni di ricercatori nei centri di ricerca né posti d’impiego nell’industria e l’agricoltura.
2. I pochi centri di ricerca esistenti nel Sud sono mal finanziati e non ricevono il necessario sostegno per produrre risultati o “valore aggiunto”, per la società, né localmente, né in ambito europeo.
3. La collaborazione fra centri di ricerca e organizzazioni sul territorio è limitata da prassi burocratiche, mancanza di fondi e, spesso, dal vuoto politico, impedendo la produzione di valore aggiunto.
Le azioni proposte:
Sono necessari investimenti specifici da parte del Governo italiano per lo sviluppo nel Sud della ricerca d’avanguardia e di alto livello, con investimenti nella stessa, basandosi principalmente sul principio dell’eccellenza scientifica, focalizzando il triangolo della conoscenza— istruzione, ricerca e innovazione — come elemento essenziale per conseguire la creazione di un’economia competitiva e dinamica, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale, generando benessere comune e ambientale.
E’ necessario sostenere la piena attuazione del “Settimo programma quadro della Comunità europea per le attività di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione (2007-2013)” nel Sud attraverso il coinvolgimento della comunità accademica e di ricerca di tutte le università e dei centri di ricerca presenti nei territori del Sud Italia.
Approfondimento:
Istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche per aree geografiche
Mezzogiorno: 111 milioni di euro per la ricerca scientifica – 17/10/2007
Consiglio Nazionale delle Ricerche: FaReBio di Qualità Farmaci e Reti Biotecnologiche di Qualità genetica, medicina predittiva e nutraceutica, sviluppo di diagnostici e farmaci innovativi (da: CNR “Sei progetti per il Sud”)