I pastori sardi sono vittime dei giochi elettorali di Matteo Salvini e company in vista delle elezioni regionali della Sardegna che si svolgeranno il 24 febbraio 2019.

La Confederazione dei Movimenti Identitari sostiene la lotta dei pastori sardi!

Il governo risolve i problemi delle banche ma non quelli dei pastori sardi

Il Governo risolve i problemi per le dirigenze delle banche ma regala chiacchiere ai produttori di latte della Sardegna.

È uno sconcio senza pari il continuo rinviare la pur semplice soluzione del problema dei produttori di latte in Sardegna.

Per legge il prezzo di acquisto del latte non può essere inferiore a quello di produzione. Punto e basta.

Questa è la regola che gli industriali vogliono violare con la silenziosa connivenza del governo.

Perché lo fanno? Sappiamo che in Sardegna si voterà il 24 Febbraio prossimo… e quale migliore passerella per ricevere voti può mai essere quella di un problema simile risolto? Ma il problema in realtà non esiste, lo fanno esistere i partiti al governo assieme ad Industriali e alle Filiere Commerciali, che vorrebbero la sparizione dei diritti anche per i produttori.

Dove sono i grillini

E’ scandaloso infatti il M5S che dichiara sacrosanta la protesta dei pastori ma, come già hanno fatto nel passato i governi a guida Berlusconi, oggi a trazione Lega, non trattandosi degli interessi dei ricchi o dei bancari ma di gente già tartassata in una zona colpita da emigrazione e povertà, fanno finta di nulla favorendo così il ricatto degli Industriali e delle filiere della Grande Distribuzione, a cui non basta mai il lucro che fanno.

Questa è la Legge che può immediatamente risolvere la tragica situazione di chi oggi è in gravissima difficoltà:

La legge n°1 del 2012, all’art. 62 prevede sanzioni oltre i 3 milioni per quegli industriali che pagano il latte sotto i costi di produzione, cioè a 60 centesimi. I dati certificati da ISMEA lo dimostrano.

L’art. 62 al comma 2 “vieta qualsiasi comportamento del contraente che, abusando della propria maggior forza commerciale, imponga condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose, ivi comprese, ad esempio: qualsiasi patto che preveda prezzi particolarmente iniqui o palesemente al di sotto dei costi di produzione”.

Riportiamo di seguito quanto dichiarato dal direttore di Coldiretti Sardegna, Luca Saba: “Stiamo portando avanti iniziative mirate. Abbiamo anche altre denunce legali che metteremo in campo a tutela dei pastori. Adesso spetta ai trasformatori dare un segnale concreto e immediato proponendo un prezzo di acconto più alto di questi miseri 60 centesimi”.

Promesse elettorali di salvini e company
pastori sardi e le speculazioni di Salvini
Salvini specula sui pastori sardi in vista delle elezioni regionali del 24 febbraio 2019

Basta chiacchiere e promesse elettorali: si dia immediatamente giustizia rifondendo anche i danni subiti dai produttori per l’interruzione delle loro attività e per i guadagni perduti.

La Confederazione dei Movimenti Identitari

Di Meridem